New York, agosto 2013
un viaggio atteso, desiderato.




La voglia di essere avvolta da una esperienza sensoriale ricca, interessante, viva.
Albergo a dieci isolati da Union Square che diventa un punto di riferimento fisso per tutto il viaggio.
Ero già transitata lì altre volte, in viaggi precedenti e avevo notato la vivacità di un bellissimo mercato molto frequentato ma ero sempre stata troppo indaffarata per soffermarmi con calma.






Questa volta, invece, mi sono fatta coinvolgere dalla vitalità di questo luogo che tutti i giorni si trasforma ospitando un mercato alimentare biologico, colorato e profumato di fiori e pane fresco, arredato con elementi semplici ma con un accurato senso estetico e con una abbondanza e varietà di offerta davvero straordinaria.







Mille meraviglie dalla natura e dal lavoro e passione dell'uomo, una sinfonia per tutti i sensi, emozionante e istruttiva; bambini che afferrano le pannocchie di mais da grandi scatoloni, le sfogliano e con fare sapiente le selezionano, uomini e donne che cercano tra l'offerta ricchissima di ortaggi, frutta, pane, miele, fiori e chissà quanto altro, i migliori componenti da trasformare in cibi squisiti.






Le bancarelle sorreggono, accatastate in bell'ordine, pile di ravanelli, carote e patate dai mille colori, i pomodori sono disposti in cassette, variegati per tonalità e dimensioni e le persone osservano, palpano e scelgono quanto ritengono più adatto all'uso a cui sono destinati.

Si passa dalla lucentezza delle cipolle alla trasparenza del ribes, dalle striature delle melanzane alle tante sfumature di verde delle piante aromatiche.

 





E' stupefacente per una profana come me osservare quante varianti sono disponibili e penso che forse a differenziazione cromatica possa anche corrispondere una modifica di gusto, che meraviglia!





  
                      Geometrie tridimensionali, vuoti/pieni, ombre/luci, rotondità e lunghe appendici.





Impossibile resistere all'impulso di riprendere tutto questo, quasi un atto compulsivo;
il dito schiaccia il pulsante della piccola Pentax da viaggio, discreta e veloce, clic, clic... e poter rivedere ora quelle immagini che ho fissato anche nella mia mente e richiamare quelle emozioni e l'entusiasmo di essere lì e qua contemporaneamente mi rende leggera.


Ogni giorno tornare lì è stato un piacere irrinunciabile, un momento per fermare il tempo, respirare profondamente e gustarmi l'atmosfera, il rituale della ricerca, comparazione e selezione unitamente all'ambiente ricco di attività stimolanti e curiose come i giocatori di scacchi che ti invitano ad iniziare una partita, la cartomante pronta a leggerti il destino, i piccoli artigiani, i seguaci di Hare Krisna con i loro dolci richiami sonori, i suoni urbani mescolati alle voci e alla musica.

Mescolarmi, io osservatrice, tra le persone indaffarate a comprare e creare tutte le occasioni possibili per passare di lì, in mezzo al mercato e cogliere al volo sensazioni di benessere e piacere.

Su un lato di Union Square c'è un grande supermercato biologico, il Whole Foods Market, dove è possibile comprare anche cibo già preparato.
In una grande sala tanti banchi serviti o self service con servizio organizzato, curato e pulito; offrono di tutto, anche l'inimmaginabile!

Un invito a provare nuove esperienze di gusto, mille assaggi diversi, tante combinazioni di elementi, accuratamente indicati, frutto di contaminazioni etniche, che genera una curiosità accesa e felice.

Comprato il cibo si può andare a consumarlo nel parco di fronte, sempre in Union Square, dove tante panchine invitano a condividere un piacevole momento di relax insieme ad altre persone, agli uccellini e ai numerosi scoiattoli che animano il parco.








Quando partiamo?

http://www.wholefoodsmarket.com/stores/unionsquare









Autore post e fotografie: Gioia Giovannella


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